La Commissione dei 75

Il 15 luglio 1946, tra i 556 eletti dell’Assemblea Costituente, venne istituita la Commissione dei 75 con il compito di redigere la Carta Costituzionale da sottoporre alla stessa Assemblea una volta terminati i lavori. La commissione, presieduta dal giurista e esponente del Partito Democratico del Lavoro Meuccio Ruini, aveva avuto l’incarico di rendere concrete le parole del presidente dell’Assemblea Giuseppe Saragat pronunciate il 26 giugno al cospetto dei membri della Costituente: “Voi eletti dal popolo, riuniti in questa assemblea sovrana, dovete sentire l’immensa dignità della vostra missione. A voi tocca da re un volto alla Repubblica, un’anima alla democrazia, una voce eloquente alla libertà. Dietro a voi sono le sofferenze di milioni di italiani, dinnanzi a voi le speranze di tutta la nazione. Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano”.

La Commissione dei 75 riuniva i rappresentati dei diversi partiti che sedevano negli scranni di Montecitorio i quali erano stati incaricati di redigere una testo che inglobasse i principi di libertà e uguaglianza, gli stessi che avevano ispirato e guidato la Resistenza fino alla Liberazione. Vennero istituite tre commissioni: quella dedicata ai diritti e doveri dei cittadini presieduta da Umberto Tupini; la commissione dedicata all’organizzazione costituzionale dello Stato presieduta da Umberto Terracini e quella dei rapporti economici e sociali presieduta da Gustavo Ghidini. Infine era stato istituto il comitato di redazione per tenere le fila e amalgamare quanto stilato dai diversi gruppi di lavoro.

Torna all'inizio del contenuto