24 aprile 2015
“Il 25 aprile fu lo sbocco di un vero e proprio moto di popolo: la qualifica di “resistenti” va estesa non solo ai partigiani, ma ai militari che rifiutarono di arruolarsi nelle brigate nere e a tutte le donne e gli uomini che, per le ragioni più diverse, rischiarono la vita per nascondere un ebreo, per aiutare un militare alleato o sostenere chi combatteva in montagna o nelle città”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda il 25 aprile in un estratto dell’intervista di Ezio Mauro sul quotidiano La Repubblica.
Secondo il capo dello Stato “nella nostra democrazia confluiscono anche altri elementi storici nazionali, ma quello dell’antifascismo ne costituisce elemento fondante. La Resistenza italiana mostrò al mondo la volontà di riscatto degli italiani”, valore che, per Mattarella si riscontra anche nella nostra Carta fondante della Repubblica: “La Costituzione, nata dalla resistenza, ha consentito la libertà di parola e di voto, e anche quella di sedere in Parlamento a esponenti che proprio quella Costituzione la contestavano nei fondamenti”, ricorda il presidente della Repubblica, “per questo il 25 aprile è un patrimonio di tutta l’Italia. è il giorno in cui si celebrano i valori condivisi dall’intero Paese”.
Leggi l’intera intervista su Repubblica.it